zondag 16 mei 2021

L'arte dello speziale

 " Qual è il compito di uno speziale? 

Rispondo e dico che il compito di un speziale è di pestare, lavare, infondere, cuocere, distillare, comporre bene ed egregiamente i medicamenti composti, conservare ..."

Saladino Ferro d'Ascoli, Compendium Aromatariorum



" Se il Medioevo da molti,  a torto o a ragione, è stato definito il periodo dei secoli bui, non possiamo dire che ciò sia vero per la farmacia italiana.

È questo infatti il periodo in cui emergono i primi mutamenti culturali e scientifici che dall'alchimia porteranno alle conquiste della tecnica farmaceutica e della farmacologia dei secoli successivi. Il vasto sapere di origini araba che ha in Geber, Rhazes, Muwaffak e soprattutto Avicenna i massimi esponenti, viene assorbito e gradualmente mutuato all'interno della tradizione occidentale.

La città di Salerno rappresenta il centro in Italia dove si manifesta, attraverso l'operato di Costantino l'Africano, Guarimpoto, Cofone e Matteo Silvatico, un considerevole progresso nell'evoluzione delle conoscenze farmaceutiche.

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Siamo di fronte, quindi, ad un vero polo culturale, a quella che verrà chiamata "Scuola di Salerno", il cui esponente più rappresentativo è Saladino Ferro d'Ascoli, autore del Compendium Aromatariorum, primo trattato di farmacologia e tecnica farmaceutica ad uso defli speziali. L'opera affronta in sette capitoli tutta la materia del tempo, svolgendola in forma di domanda e risposta. Il trattato di Saladino risente ancora dell'influenza della cultura araba, ma allo stesso tempo codifica ed organizza i dettami dell'arte dello speziale, fino ad allora sommariamente descritti o enunciati."

L'arte degli speziali dal Medioevo al Rinascimento di Leonardo Colapinto p.6-7 

tratto dal libro "Vasi da farmacia del Rinascimento italiano"                                    L. Colapinto, Paola Casati Migliorini, Romolo Magnani                                Ed.2002 Casa Editrice Belriguardo Ferrara 


«Se ti mancano i medici,
siano per te medici queste tre cose:
l'animo lieto, la quiete e la moderata dieta.»

Avicenna Ibn Sīnā                                                                                         "Compose in arabo parecchie opere, alcune grandi altre piccole, sulla medicina, delle quali la più famosa, sia in Oriente sia in Occidente, è l'al-Qānūn fī ‛-ibb                                     "Il canone di medicina", per varî secoli studiato anche nelle università europee...

"Il testo arabo del Qānūn è stato tradotto in latino come Canon medicinæ da Gerardo da Cremona o da Gerardo da Sabbioneta (non si conosce con certezza chi dei due effettuò la traduzione, ma sembra più probabile sia stato il secondo) nel XII secolo ed in ebraico nel 1279 . Da allora il Qānūn è stato usato come guida principale per la scienza medica nell'occidente e si dice che abbia influenzato Leonardo da Vinci.
Il suo contenuto eciclopedico, la sua disposizione sistematica e il suo schema filosofico lo hanno portato molto presto in una posizione di primaria importanza nella letteratura europea, sostituendosi ai lavori di Galeno e diventando il manuale per l'educazione medica nelle scuole europee. Il testo è stato letto nelle scuole mediche a Montpellier e a Lovanio nel 1650." 

fonti Treccani Encyclopedia Italiana e Wikipedia

De oude apotheek - Dr.D.A.Wittop Koning 1966 Ed.Van DishoekBussum Holland

Professor doceert de Materia Medica , Canon van Avicenna.
 Bibliothèque Nationale , Paris

tratto da 
Farmaceutisch Onderwijs te Leuven - A.Meulemans  ed.1982 
Instituut voor Farmaceutische Wetenschappen KU Leuven



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