" Qual è il compito di uno speziale?
Rispondo e dico che il compito di un speziale è di pestare, lavare, infondere, cuocere, distillare, comporre bene ed egregiamente i medicamenti composti, conservare ..."
Saladino Ferro d'Ascoli, Compendium Aromatariorum
È questo infatti il periodo in cui emergono i primi mutamenti culturali e scientifici che dall'alchimia porteranno alle conquiste della tecnica farmaceutica e della farmacologia dei secoli successivi. Il vasto sapere di origini araba che ha in Geber, Rhazes, Muwaffak e soprattutto Avicenna i massimi esponenti, viene assorbito e gradualmente mutuato all'interno della tradizione occidentale.
La città di Salerno rappresenta il centro in Italia dove si manifesta, attraverso l'operato di Costantino l'Africano, Guarimpoto, Cofone e Matteo Silvatico, un considerevole progresso nell'evoluzione delle conoscenze farmaceutiche.
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Siamo di fronte, quindi, ad un vero polo culturale, a quella che verrà chiamata "Scuola di Salerno", il cui esponente più rappresentativo è Saladino Ferro d'Ascoli, autore del Compendium Aromatariorum, primo trattato di farmacologia e tecnica farmaceutica ad uso defli speziali. L'opera affronta in sette capitoli tutta la materia del tempo, svolgendola in forma di domanda e risposta. Il trattato di Saladino risente ancora dell'influenza della cultura araba, ma allo stesso tempo codifica ed organizza i dettami dell'arte dello speziale, fino ad allora sommariamente descritti o enunciati."
L'arte degli speziali dal Medioevo al Rinascimento di Leonardo Colapinto p.6-7
tratto dal libro "Vasi da farmacia del Rinascimento italiano" L. Colapinto, Paola Casati Migliorini, Romolo Magnani Ed.2002 Casa Editrice Belriguardo Ferrara
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