donderdag 1 mei 2014

Saba e Trieste






TRIESTE

Ho attraversata tutta la città. 
Poi ho salita un'erta, 
popolosa in principio, in là deserta, 
chiusa da un muricciolo: 
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città. 


Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace, 
è come un ragazzaccio aspro e vorace, 
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore; 
come un amore
con gelosia. 
Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all'ingombrata spiaggia, 
o alla collina cui, sulla sassosa
cima una casa, l'ultima, s'aggrappa. 
Intorno
circola ad ogni cosa
un'aria strana, un'aria tormentosa, 
l'aria natia. 

La mia città che in ogni parte e viva, 
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva. 

Umberto Saba



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