foto mawi 2/4/2018
“…la passeggiata in carrozza che feci a Portovenere
attraverso vigne e oliveti, lungo un percorso collinoso a fianco del
Mediterraneo, fino a un piccolo e bizzarro villaggio in rovina su un
promontorio, tanto gradevolmente desolato e ormai inutile, quanto il nome che
porta. Nei pressi del villaggio c’è una chiesa anch’essa in rovina, che,
secondo la tradizione, sorge sul sito di un antico tempio di Venere. Se la dea
un giorno rivisitasse il suo santuario sconsacrato, si fermerebbe un momento in
quella quiete solare e ascolterebbe il mormorio delle onde tranquille alla base
dello stretto promontorio. Se Venere fa ogni tanto una capatina, Apollo
certamente non le dà meno:vicino al tempio vi è una porta sormontata da
un’iscrizione in italiano e in inglese, che vi consente di accedere ad una
cavità nella roccia piuttosto rocciosa e, bisogna ammetterlo, tradformata in
qualcosa di molto dozzinale. L’iscrizione ci dice che qui il grande Byron, nuotatore
e poeta, ‘sfidò le onde del Mar Ligure’.”
foto mawi 1/4/2018
“….fino alla piccola baia di Lerici. Questa baia è
davvero incantevole; circondata da colline boscose tra il verde e il grigio,
verso il mare ha il suo porto veramente difeso da un antico e meraviglioso castello
in rovina, proteso su un ardito promontorio che dà sull’imboccatura. Il luogo è
un classico per tutti i viaggiatori inglesi, poiché, giusto nel mezzo della
riva incurvata dalla baia, si trova la piccola villa, ora deserta, in cui
Shelley passò gli ultimi mesi della sua breve esistenza.
p.147-148 “Ore italiane” “Italian hours” Henry James (1872-1909)
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