" Nel passaggio da Blizzard a l'Innominabile il bottino di amicizie conquistato con i risultati sportivi si era eroso, e all'età di sedici anni l'unico amico che gli fosse rimasto in tutta Firenze era Marco Carrera. Erano stati compagni di banco alle elementari e alle medie, compagni di tennis al C.T. Firenze, compagni di sci club fino a quando Marco non aveva smesso di fare le gare, e sebbene frequentassero due licei diversi avevano continuato a vedersi ogni giorno anche per motivi extrasportivi, principalmente l'ascolto della musica West Coast americana -
Eagles, Crosby Stills Nash & Young, Poco, Grateful Dead - per la quale li accomunava una tenace fittonata. Ma soprattutto, soprattutto, a blindare la loro amicizia era sopraggiunto il gioco d'azzardo." p.35-36
"Col passare del tempo aveva perso ogni interesse per la musica: l'Inghilterra era risorta -
Clash, Cure, Graham Parker & the Rumour, il rutilante mondo di
Elvis Costello - ma a lui non interessava, non comprava più dischi né ascoltava le cassette che Marco gli registrava." p.39
"Di' la verità : era l'aereo che dovevate prendere tu e il tuo amico, quello che è caduto?, gli chiese a bruciapelo qualche giorno dopo, entrando in camera sua senza bussare mentre lui se ne stava sdraiato sul letto ad ascoltare
Laughing di
David Crosby.
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Irene insisté: perché non lo dici? Ti sentiresti meglio. Marco negò di nuovo, ma stabilì che alla domanda successiva avrebbe vuotato il sacco, solo che Irene - fatalità - non fece nessuna domanda successiva: se ne andò bruscamente com'era venuta e lo lasciò lì come un salame, incapace anche di alzarsi dal letto per girare il disco sul piatto, dato che
Laughing era finita, ed era l'ultima traccia del lato A del long playing
(If I Could Only Remember My Name), e la puntina raschiava minacciosamente contro il solco finale.
Tchhh. Tchhh. Tchhh." p.114-115
"...e mentre nel locale campo di calcio denominato Stade de Gerland la nazionale francese batteva la Danimarca durante la fase finale dei campionati mondiali, loro due, nella stanza numero 54 del College Hôtel,5 Place Saint-Paul, mangiavano un club sandwich seduti sul letto guardando su Arte un vecchio film di Jean renoir; e finito il film, mentre sotto la finestra i francesi festeggiavano la vittoria coi caroselli di auto, loro suggellavano il proprio amore impossibile con l'atto masochistico supremo, il voto di castità , stretto con un sano entusiasmo mentre nel walkman di lei, un auricolare per uno, ascoltavano la struggente versione di
Sacrifice cantata da
Sinéad O'Connor - and it's non sacrifice / just a simple word / it's two hearts living / in two separate worlds -, nell'illusione, così sacrificandosi, di non far nulla di male, non tradire nessuno, non distruggere nulla." p.137
" Di sicuro la paura c'era, ma non era la stessa paura - e dunque anche quella li separava. C'era qualcos'altro, qualcosa di ignoto e indicibile che li teneva insieme - un unico misterioso punto di contatto che manteneva attiva la promessa che si erano fatti quasi vent'anni fa,
quando sbocciavano le viole, come diceva una canzone di
Fabrizio De André uscita da poco - da poco rispetto alla lite, non alla promessa, che era di molto precedente, anche se era esattamente la stessa: "Non ci lasceremo mai, mai e poi mai.
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" Il brano s'intitolava
Canzone dell'amore perduto, ma il loro amore non si perdeva mai; finiva con le parole "per un amore nuovo", ma un amore nuovo per loro non ci fu mai. "
p.153-154
"Raccogliersidue o tre volte l'anno sul mistero del guardare e dell'essere guardati, sviluppare un ragionamento che unisse insieme, poniamo, lo strabismo, la rifrazione totale e la mucca di
Atom Earth Mother, salire su quei podi per presentarlo all'uditorio, a Firenze, a Prato, a Chianciano Terme, fu pe lui molto gratificante." p.272
"La passione per il gioco non si era mai spenta, in tutti quegli ani, e gli era sempre stato necessario uno sforzo non banale per tenerla fuori dalla sua vita. Anzi, fuori per davvero non era mai riuscito a tenerla, e a Marco era sempre parso che fosse rimasta lì ad aspettarlo, seppellita sotto la catasta di cose più decenti che nel frattempo le aveva perferito, pronta però a riemergere di colpo per mostrare al mondo la sua vera natura, come l'ululato dei lupi alla fine di quel brano straziante di
Joni Mitchell che non piaceva a nessuno tranne che, proprio per questa ragione, e fin in da subito (uscì alla fine degli anni settanta, quando nel mondo erano tuttu ragazzi), a lui. p.273
"Ha pensato e ripensato a come comportarsi in questi ultimi momenti, a cosa fare e a cosa dire. Ha scartato tutte le idee patetiche che gli sono venute in mente, e perciò: niente musica (in un primo momento ha pensato a
Don't cry no tears di
Neil Young, ma subito dopo se ne è scandalizzato); niente discorso di commiato, per carità ; niente solennità ; niente commozione, niente languora, niente autocommiserazione. Solo un abbraccio, quello sì..."p.345
Il Colibrì - Sandro Veronesi
ed. La nave di Teseo
2019
ISBN 9788834600474
Sogna, 2/2020