maandag 7 augustus 2023

Anche se ho sempre preferito i Rolling Stones


 'Si sono sciolti i Beatles..'                                  

'Come?' Bordelli si porse un po' in avanti.

'I Beatles...si sono sciolti...'

'Ah, e quando?'

'Ieri...'

'Ti dispiace?'

' Certo. Anche se ho sempre preferito i Rolling Stones.'

'Ah, sai che Rosa mi ha regalato un disco di quelli lì?'

'Gli Stones?'

'Loro, sì.'

'Allora mi sa che sono gelosa' disse Eleonora, con un sorriso quasi invisibile ,da principessa indiana. Si divertivano un sacco.

p.27

Mica male questa musica, pensava, mentre preparava il caffè, muovendo il capo al ritmo della canzone. Erano le nove passate, la giornata era bella come avevano detto alle previsioni del tempo, e stava aspettando Eleonora per andare al mare. Aveva appena messo sul giradischi il regalo di Rosa per il suo compleanno... Rolling Stones...Beggars Banquet...  Il cantante aveva una voce davvero particolare, drammatica e al tempo stesso... come dire... disubbidiente, indomabile... da ragazzo che non tollerava di essere comandato... Era una musica distante anni luce da quella di quando lui era ragazzo... aveva una forza trascinante, invitava a sfogare la rabbia, a snidare la propria insoddisfazione, forse addirittura a scoprirla, qualunque fosse la sua origine...

p.192

'Non tutto è perduto' 

Un' avventura del commissario Bordelli 

Marco Vichi 

Ed. Guanda Noir 



C'era una ragazza che come me ...

 


'Il primo paese che conquistò il mio giovane cuore e mi sedusse per la lingua, la bellezza, la moda, i fiori, l'intelligenza e gli uomini fu l'Italia.  Arrivare per la prima volta in Italia nel maggio del 1967 fu come entrare in un film di Fellini nelle vesti di una star. La realtà che vivevo, secondo un normale metro di giudizio, corrispondeva a un sogno: ero richiesta dagli intellettuali; scrittori, registi e politici m'invitavano a cena, mentre gli ambienti colti di sinistra, a Roma e a Milano, mi coccolavano come fossi la loro beniamina. Conobbi Furio Colombo, che io chiamavo Marco, e che è forse la persona più intelligente che abbia mai incontrato. Era un giornalista de "La Stampa", uno dei maggiori quotidiani italiani, aveva scritto un libro sull'America di Kennedy e un altro sul teatro americano; inoltre, all'epoca, lavorava anche per la televisione italiana. Mi portava in certi ristorantini dove tutti ci riconoscevano, e mi parlava di politica, filosofia,arte e religione, mentre io lo fissavo con gli occhi sognanti, piena di ammirazione per la sua mente straordinaria. Venni portata nelle boutique più prestigiose, dove mi concedevano sconti scandalosi sulle ultime creazioni di moda. Mi facevano alloggiare in splendide suite che si affacciavano su parchi e giardini; e attori, scrittori, poeti, cantautori, pittori, senatori e professori mi mandavano bouquet di rose.

Me ne stavo seduta nel letto della mia magnifica suite dell'Excelsior, in un mare di candide lenzuola di lino, tra montagne di cuscini e trapunte, e ordinavo per colazione croissant, marmellata e caffè con latte. Studiavo alla chitarra canzoni italiane, finché non arrivava il momento di ordinare il pranzo: un bel piatto di spaghetti al dente. Mi crogiolavo in mezzo a tutte quelle attenzioni; dapprima ebbi qualche perplessità, ma finii per lasciarmi viziare, abituandomi a quell'ambiente lussuoso.

./.

Nel 1970 cantai all'Arena di Milano, uno stadio calcistico. Ero stata in televisione e avevo parlato in italiano di Martin Luther King, della guerra nel Vietnam, delle manifestazioni, della non violenza; avevo anche cantato una canzone in italiano, intitolata  'C'era un ragazzo': parla di due giovani, uno italiano e l'altro americano, che suonano la chitarra e amano i Beatles e i Rolling Stones. Un giorno, l'americano riceve la cartolina precetto dal governo degli Stati Uniti e parte per il Vietnam; la sua chitarra adesso giace dimenticata e il ragazzo deve suonare un nuovo strumento che emette una nota sola:  Ta ta rra ta ta, ta ta rra ta ta. Si trattava di un successo del momento, di Gianni Morandi, un idolo dei teenager, un cantante con una di quelle voci graffianti e sensuali che fanno vendere milioni di dischi. Su consiglio di Marco, cantai 'C'era un bel ragazzo' alla TV, e fu davvero un bel colpo.

p.201-203

E una voce per cantare. La mia vita, la mia musica.

Joan Baez

Ed.Bietti 2021

Traduzione in italiano Tilde Arcelli Riva

Titolo originale 'And a Voice to Sing With ' (Joan Baez - 1987)






C'era una ragazza che come me
amava i Beatles e i Rolling Stones
(mawi)



zondag 14 augustus 2022

Maremma, maremma!

 " Per evitare che a qualcun altro venisse la voglia di rivolgerle la parola tirò fuori dallo zaino l'Inferno di Dante . Era quello in cui si parlava male della sua terra. Descrivendo la selva dei suicidi Dante voleva rendere l'idea di un luogo così inospitale e selvatico da essere addirittura peggio della Maremma.

Non fronde verde, ma di color fosco;

no rami schietti, ma nodosi e 'nvolti;

non pomi v'eran, ma stecchi con tòsco.

Non han sì aspri sterpi né sì folti

quelle fiere selvagge che 'n odio hanno

tra Cecina e Corneto i luoghi cólti.


Prese il quaderno e scrisse: " Non c'erano fronde verdi ma di colore scuro, non rami dritti ma nodosi e contorti, non frutti ma stecchi con spine velenose. Neanche alle bestie selvatiche che si rifugiano lontano dai luoghi coltivati nei boschi della Maremma tocca stare in mezzo a sterpaglie così folte". 

Nel commento che aggiunse alla parafrasi scrisse una cosa banale scopiazzata dalle note del curatore, anche se ciò che le veniva venire in mente quel canto era un pensiero rivolto a chi non conosceva il posto in cui era nata e cresciuta. Ci pensa mai la gente  che viene qua in vacanza che la Maremma era così tremenda che Dante la usava per descrivere un bosco all'Inferno? "

p.212

Il giardino dei mostri - Lorenza Pieri

edizioni e/o isbn 978-88-3357-089-1

             
   
     Giardino dei Tarocchi
      Capalbio - 4/2022

La Maremma -Toscana 


10/2021 Gavorrano 




Golfo di Baratti 2/2022















Ansedonia 7/2020


zaterdag 28 mei 2022

Il tempo scorre, anzi precipita.

 " Noi siamo fuori dal mondo. A stare qui mi sembra che il tempo si sia fermato. Il tempo continua a scorrere?

- Sfortunatamente sì. Scorre? Che dico, precipita. Il passato aumenta e il futuro diminuisce. Le possibilità si assottigliano, i rimpianti crescono."


p.410-411 Dance dance dance - Murakami Haruki

(traduzione G.Amitrano)

isbn 978-88-06-21669-6


Dancing in the street  








zaterdag 23 april 2022

Il giaggiolo




giaggiòlo (letter. raro giaggiuòlo) s. m. [lat. gladĭŏlus, dim. di gladius «spada», per la forma delle foglie]. – Nome comune di alcune specie di piante appartenenti al genere Iris (v. iris2), di cui le più comuni sono Iris germanica, con fiori violetti, coltivata per ornamento, Iris florentina a fiori bianchi o azzurro-pallidi, detta in ital. giglio fiorentino (è infatti stilizzata nello stemma di Firenze), coltivata e inselvatichita, e il giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus) a fiori gialli, che cresce nei fossi e in luoghi paludosi. Dal rizoma della specie Iris germanica si ottiene una polvere odorosa, nota in commercio col nome di ireos, adoperata spec. per dentifrici, e, per distillazione, un’essenza (olio o burro di giaggiolo) usata in profumeria e anche come medicinale.




Steli di iris
si aggrovigliano ai miei piedi
come lacci di sandali.

Haiku di Matsuo Bashō


Devo avere fiori vicino a me, 
sempre, e sempre.

Claude Monet


foto mawi Sogna Val d'Ambra (AR)
 aprile 2022

 

vrijdag 22 april 2022

Il meraviglioso mondo di Niki de Saint Phalle


"Nel 1955 andai a Barcellona. Lì vidi il bellissimo Parco Guell di Gaudi. Incontrai sia il mio maestro che il mio destino. Tremai dappertutto. Sapevo che un giorno dovevo costruire il mio giardino dellla gioia. Un piccolo angolo di paradiso. Un luogo di incontro tra l'uomo e la natura. Ventiquattro anni dopo mi sarei imbarcata nella più grande avventura della mia vita, Il Giardino dei Tarocchi."


Niki de Saint Phalle




Il Giardino dei Tarocchi

Pescia Fiorentina - Capalbio (GR)

Toscana

foto mawi 7 aprile 2022


donderdag 21 april 2022

Ricordare, richiamare in cuore

" Più passa il tempo più ho l'impressione di dimenticare e più invidio chi invece sembra non dimenticare mai niente.

'Dimenticare' significa letteralmente 'far uscire della mente', e ha la stessa origine della parola 'demenza'.

'Ricordare', al contrario, significa 'riportare al cuore'.

'Ricordare non è il contrario di dimenticare ma, piuttosto, il suo rivestimento interno'. 

Io penso che con queste parole il regista francese Chris Marker, che ha girato film folli sui ricordi come Sans Soleil - che racconta di un futuro nel quale agli esseri umani è impedito dimenticare e dove, quindi, ai ricordi viene sottratto qualsiasi impatto emotivo - volesse dire questo: al nucleo di ogni non-ricordo c'è un ricordo che non riesce, o non vuole, risalire in superficie. La dimenticanza è soltanto la parte esterna della ricordanza."


Cit. Laura Pezzino nella introduzione p.10-11 del libro " A New York con Patti Smith" ( ed. Giulio Perrone editore)

Ricordo, ricordare, richiamare in cuore

Non è memoria.

Il ricordo richiama nel presente del cuore e del sentimento qualcosa che non è più qui o non è più adesso. Non nella sua forma originale. E che però, per il solo tornare in cuore, rivive - non sogno fatuo o fantasticheria, ma sentimento concreto, esperienza diretta. E’ la possibilità di consultare il passato, di interrogarlo, di distendercisi ancora - non per fuggire malati di nostalgia, ma per capire ed essere capaci di cura e di responsabilità nel presente e nel futuro. Per tenere alta la consapevolezza sorridente di chi siamo, da dove veniamo e di dove abbiamo la possibilità di spingerci. Per non perdere niente di quello che naturalmente esce dalla nostra vita. Niente e nessuno.


Testo originale pubblicato su: https://unaparolaalgiorno.it/significato/ricordo


"Hoe levendig een herinnering ook is, ze legt het af tegen de kracht van de tijd." 

p.193 Eerste persoon enkelvoud - H.Marukami